PILA

La località di Pila (originariamente scritto “Pilaz“, poi semplificato, essendo la ‘z’ muta) – 45°43′07″N 7°17′18″E – appartenente al comune di Gressan, sorge a 1.790 m slm, in una conca che fino agli anni 1960 era unicamente sede di alpeggi.
Pila è situata a sud rispetto alla vallata centrale ed al capoluogo del comune di Gressan, ed è raggiungibile tramite una strada regionale che a 5 km da Aosta, presso il Pont-Suaz, si dirama verso la collina orientale di Gressan (Ampaillan) e il capoluogo e le frazioni alte (tra cui Péroulaz) di Charvensod.
Alternativamente, può essere raggiunto tramite una strada comunale che parte dal capoluogo (Taxel) di Gressan.
Dal 1957 è inoltre raggiungibile direttamente da Aosta (Strada Pont-Suaz, 4) tramite la Telecabina Aosta-Pila.

Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Pila_(Gressan)


Marcia a Pila – Ricordo di Antonino Pecoraro – 106° Corso

Ordine del giorno : Sveglia alle 05:00 – Colazione alle 05:30 – Ritiro armi alle 05:45 – Adunata alle 06:00

Le sveglie all’alba alle prime ore del mattino erano una consuetudine alla Smalp.
La sveglia alle 5 era davvero un trauma, perché di solito si andava a dormire sempre a tarda notte dopo il contrappello serale, comunque solamente dopo aver provveduto ad affardellare lo zaino che doveva essere pronto per il giorno seguente.
Alla Smalp le ore effettive di sonno erano veramente poche.
Ricordo che all’uscita dalle nostre camerate per andare a fare la colazione in mensa era ancora buio.
Quel giorno era una fredda mattina invernale e all’adunata nel cortile davanti alla palazzina delle camerate, la Prima Compagnia era schierata con zaino alpino e Garand, davanti al nostro Cap. Abrate e ai diversi S.Ten. della Smalp.
Poche parole preliminari del nostro Cap. Abrate prima di iniziare la marcia e subito dopo, al comando di armi e materiali in spalla eravamo pronti e partivamo in fila indiana per affrontare la nostra prima marcia in montagna.
Ho un ricordo molto nitido di questa marcia a Pila perché a me era stato assegnato il compito di essere l’allievo che portava la radio di coda, quindi per ultimo nella lunga fila della Compagnia con una radio RV3 nello zaino alpino, con un peso totale di circa 30 Kg., oltre al fucile Garand e baionetta.
Affianco a me per ultimo c’era il S.Ten. Ronchetti che chiudeva la fila della Compagnia e rimaneva in collegamento radio con la RV3 dell’allievo Pasquini Roberto che era in primissima fila al seguito del Cap. Abrate.
All’uscita dalla Battisti, il lungo serpentone della Prima Compagnia, capeggiato dal Cap. Abrate, attraversava in silenzio e alle prime luci del mattino le strade di Aosta.
Lasciavamo Aosta alle nostre spalle oltrepassando il ponte Suaz sulla Dora Baltea, giungendo al centro abitato di Charvensod.
Da qui iniziava la salita verso Pila, infatti appena fuori Charvensod iniziavano una lunga serie di tornanti in salita inizialmente lungo la strada. La fatica si faceva sentire già da quei tornanti che sembrava non finissero mai. Poi iniziammo il percorso lungo i sentieri innevati con neve sempre più alta.
Il lungo serpentone in fila indiana, a causa delle difficoltà della salita e della neve fresca, provocava un effetto tira e molla che specialmente per chi era alla fine della fila, rendeva la fatica ancora più estenuante. Io con il mio zaino di 30 Kg. cercavo di sopportare tale fatica e non vedevo l’ora di giungere alle soste che venivano fatte ad intervalli di 1 ora. L’unico problema, però che gli ultimi della fila, giungevano alle soste con parecchio ritardo rispetto ai primi.
Ricordo che alcuni cominciavano sempre di più a risentire della difficile salita con lo zaino e il Garand, delegando ad altri il fardello del loro zaino o del Garand. Finalmente dopo una salita sempre più estenuante e con neve fresca che ci arrivava oltre a mezza gamba, arrivammo alla chiesetta di San Grato in un pianoro innevato e in mezzo ai boschi.
Qui la sosta è stata particolarmente apprezzata da tutti perché sapevamo che il nostro traguardo a Pila era ormai molto vicino, naturalmente qui ci eravamo rifocillati con viveri di sussistenza, quale cioccolata o latte condensato, per rimettere un po’ di energia in corpo.
Dopo la sosta a San Grato giungemmo all’arrivo delle funivie di Pila, dove allineando armi e materiali a terra, ci aspettava il rancio di mezzogiorno, con gavetta e gavettino. Un caldo minestrone e bistecche alla pizzaiola portate direttamente dalla nostra D.E. dalla Caserma C. Battisti con le AR59 e AR 76 nelle casse di cottura.
Dopo il rancio di mezzogiorno, il sole ci regalava un pò di relax prima di rimettersi in marcia per fare rientro ad Aosta.
La discesa è stata altrettanto impegnativa, a causa sia della neve fresca a mezza gamba, e sia perche in alcuni pendii in ombra la neve era ghiacciata, facendo scivolare non pochi, tra cui ricordo il S.Ten. Montuori che era caduto diverse volte con il sul Fal a seguito. La discesa al contrario della salita, fu particolarmente veloce, un po’ di corsa.
Ricordo ancora che durante la discesa e quasi all’arrivo in Caserma ad Aosta, il S.Ten. Ronchetti con cui avevo scambiato alcuni discorsi durante la marcia, si era complimentato con me in quanto ero riuscito a resistere senza problemi sia all’andata che al ritorno per aver portato la radio RV3 nello zaino e quel complimento mi fece molto piacere.
Stanchi ed esausti arrivammo nel cortile della Battisti, e schierati come al solito, davanti al Cap. Abrate con il nostro grido un po’ rabbioso “PRIMA” finivamo la nostra giornata di fatica, contenti e orgogliosi.